Per entrare nell’atmosfera di un articolo che parli del fascino intramontabile dei Diamanti, non c’è di meglio che citare le frasi di personaggi celebri che hanno definito questo miracolo della natura.
Citazioni famose che riguardano i Diamanti
- Anatole France (scrittore e premio Nobel per la letteratura francese) : “I diamanti sono i migliori amici di una donna perché brillano quando anche i suoi occhi perdono il loro splendore.”
- Jean-Baptiste Tavernier (esploratore e mercante francese, noto per il suo commercio di gemme nel XVII secolo): “Il diamante è il più prezioso di tutti i beni terreni e il più desiderato dagli uomini per la sua bellezza e rarità.”
- Plinio il Vecchio (storico e naturalista romano): “Il diamante è il più prezioso di tutti i beni, non tanto per la sua bellezza, ma per la sua invulnerabilità.”
- Madame de Pompadour (famosa amante di Re Luigi XV di Francia): “I diamanti sono la perfezione della natura; essi non chiedono altro che di essere ammirati.”
- Ludwig van Beethoven (compositore): “Ciò che viene dalla terra ritorna alla terra; ciò che viene dai cieli, come un diamante, rimane nei cieli.”
I Diamanti più famosi della Storia
I gioielli, con la loro fredda bellezza (e il loro valore economico impareggiabile), hanno da sempre stupito l’uomo (e la donna…), trasformandosi in simboli di potere, ricchezza e soprattutto passione. Alcuni di queste gemme inestimabili, grazie soprattutto alla loro storia e alle leggende che vi ruotano attorno, sono diventati vere e proprie icone POP, alimentando miti, ispirando opere culturali e tracciando momenti decisivi nella storia del nostro mondo. In questo articolo, esploreremo i diamanti più celebri di tutti i tempi, quei capolavori della natura che, al di là del loro valore materiale, hanno lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo, tra mistero, fascino e intrighi.
Di seguito, potrai scoprire i diamanti più famosi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia. Esemplari di gemme incastonate in altrettanti gioielli famosi che fanno da cornice, racchiudendo una storia che ha attraversato secoli. Del resto ci siamo già occupati di “storia” nel nostro articolo dedicato alla Tradizione del Cameo.
Diamante Hope
Il diamante Hope è una delle gemme più famose al mondo, con un peso di 44,52 carati, esalta uno splendido colore blu vellutato. La fama che lo avvolge è intrisa di sventura, con una serie di tragedie che sembrano aver colpito molti dei suoi possessori.
Nel 1642 il mercante Jean-Baptiste Tavernier acquistò un grande diamante grezzo di 112,50, nel corso di un viaggio in India. Alcuni sostengono che non lo comprò, ma lo rubò. Qualche anno dopo nel 1669 vendette la pietra al re Luigi XIV di Francia. Poco dopo, Tavernier morì sembra di morte violenta: sbranato, secondo alcuni da belve selvatiche.
Il diamante nel tempo contribuì a parte del tesoro reale, con il nome di ” Grande diamante della corona francese”, ma la sfortuna continuò. Giunse nelle mani di Luigi XVI e della regina Maria Antonietta, Tutti conoscono la tremenda fine che fecero durante la Rivoluzione Francese. Nel 1792 durante i tumulti della rivoluzione, la pietra fu rubata finendo nelle mani di un tagliatore olandese che la ridusse di dimensione. Anche qui, la maledizione colpì sia il tagliatore che suo figlio, che rubò la gemma dal padre, morendo entrambi in circostanze tragiche.
Nel 1830, il diamante passò al banchiere inglese Henry Thomas Hope, prendendone il nome. La famiglia Hope rimase unica detentrice del diamante per qualche decennio, ma infine per motivi finanziari dovette sbarazzarsene. La pietra continuava a far parlare di sé. Nel 1908, acquistata per 400.000 dollari dal sultano della Turchia, confermò la sua sventura: il suo regno, minacciato dalla rivoluzione dei giovani turchi, lo costrinse, per salvarsi, a rimandare il diamante a Parigi, dove fu venduto al gioielliere Cartier. Il sultano venne deposto poco dopo.
Nel XX secolo, il diamante Hope fu comprato dall’ereditiera americana Evalyn Walsh McLean, che non sfuggì anch’essa alla maledizione. Suo figlio morì nel corso di un tragico incidente stradale e nel 1929, dopo un dissesto finanziario, divorziò da suo marito.
Harry Winston, famoso gioielliere, fu l’ ultimo proprietario del diamante. Nel 1958 scelse di donare la pietra alla Smithsonian Institution di Washington, dove ancora oggi è conservata. Da allora, la gemma, simbolo di bellezza eterna, ha forse placato la sua maledizione. Milioni di visitatori la ammirano ogni anno.
Se vuoi puoi approfondire ulteriormente con il nostro articolo che ti guiderà passo passo nella scelta del diamante perfetto.
Koh-i-noor
“Montagna di Luce” in lingua persiana, è il significato del nome Koh-i-noor, uno dei diamanti più misteriosi e famosi della storia. Come per molti gioielli preziosi, intorno a questa gemma, leggende affascinanti e credenze di maledizioni hanno costellato la vita di questa pietra preziosa. Una delle credenze più note riguarda la maledizione rivolta agli uomini che lo indossano o lo possiedono. Qualunque maschio lo indossi o lo possieda può rischiare non solo maledizioni, ma anche la morte, se ne sfida il suo potere. Per questo, la gemma è sempre stata associata alle regine, allontanando gli uomini della famiglia reale dall’indossarlo.
Il luogo esatto del suo ritrovamento rimane molto incerto, ma l’epoca risale al 1400. Il diamante Koh-i-Noor, divenne famoso in passato, soprattutto per le sue dimensioni senza precendenti. Molti esperti concordano nel ritenere che sia stato probabilmente estratto dalle famose miniere di Kollur, nell’antica Golconda, una regione famosa per la presenza di diamanti, situata nell’attuale stato indiano di Andhra Pradesh.
Nel corso dei secoli, questo famoso diamante è stato al centro di guerre e conflitti tra numerosi sovrani indiani e persiani. La sua storia è ricca di episodi di conquista e tradimento, con il diamante che cambiava mano di volta in volta, passando di re in re come trofeo di vittoria o di strette alleanze. Uno dei possessori fu lo scià di Persia, Nadir Shah, che lo strappò dalle mani dell’imperatore moghul dopo il saccheggio di Delhi nel 1739.
Il Koh-i-Noor, attualmente, fa parte dei gioielli della Corona britannica. La pietra è giunta in Gran Bretagna durante il dominio coloniale, quando l’India faceva era parte dell’Impero britannico. Nel 1850, il prezioso diamante venne donato alla regina Vittoria come simbolo del controllo britannico sull’India. Nel 1877, il primo ministro inglese Benjamin Disraeli proclamò la regina Vittoria imperatrice d’India, da allora il Koh-i-Noor divenne il gioiello simbolico della potenza imperiale.
L’India da sempre ne richiede la restituzione, sostenendo che la gemma appartenga al popolo indiano. Durante una visita ufficiale della regina Elisabetta II in India, reclamarono nuovamente il ritorno del famoso diamante. Il dibattito non smette ancora il suo corso, tanto che l’intera comunità indiana del regno Unito si è unita a questa richiesta.
Un esempio recente di questa controversia risale al 21 febbraio 2013, quando l’allora primo ministro britannico David Cameron, durante una visita in India, dichiarò ufficialmente che il diamante non sarebbe stato restituito.
Oggi, il Koh-i-Noor può essere ammirato nella Torre di Londra, incastonato nella celebre corona della Regina Madre, ma non smette di essere motivo di tensione con l’India. Alcuni sviluppi recenti levano pretese di possesso da parte di paesi come il Pakistan e l’Afghanistan, complicando ancor di più la sua storia.
Con l’ascesa al trono di Re Carlo III, la storia della “maledizione” del diamante e del suo significato è tornata a farsi sentire. Molti si sono chiesti se la regina consorte Camilla avrebbe mai indossato la corona con il Koh-i-Noor durante la sua incoronazione. Tuttavia, per evitare ulteriori controversie diplomatiche, la corona scelta per l’incoronazione non aveva la gemma, forse per non aumentare il tragico dibattito?
Briolette dell’India
Il diamante Briolette dell’India è noto per la sua forma ovale, e per le sue numerosissime sfaccettature del taglio ‘briolette’, rendendolo ancora oggi una tra le pietre più antiche e leggendarie del mondo. Fonti storiche attribuiscono il possesso della gemma a personaggi storici famosi. La regina Eleonora d’Aquitania, figura influente e potente del XII secolo e suo marito; Enrico II d’Inghilterra. In seguito la pietra passò a loro figlio Riccardo Cuor di Leone, celebre crociato.
Nel corso delle Crociate, Riccardo portò con sé il Briolette, ma per riscattarsi dalla sua prigionia, fu costretto a venderlo. Se ne persero le tracce fino al XVI secolo, in Francia, dove ricomparve insieme alla figura di Enrico II e della sua famosa amante, Caterina de Medici.
Caterina ricevette in dono il diamante, custodendolo con cura, in quanto simbolo del suo potere e della sua influenza a corte. L’amante leggendaria di Enrico II, Diana de Poitiers sua famosa rivale, sembra fosse stata costretta a restituire tutti i gioielli che il re le aveva donato quando Caterina assunse il controllo totale del potere. Si dice che, tra questi preziosi gioielli, vi fosse anche il Briolette dell’India.
In un celebre dipinto della scuola di Fontainebleau è ritratta Diana de Poitiers nuda, che tiene tra le dita un anello. Non sappiamo se sia certo che quell’anello fosse davvero il Briolette, ma pensarlo rende tutto ancora più affascinante. Per alcuni secoli il diamante scomparve, per poi riemergere nel 1950, quando fu venduto da un Maharajah a un famoso gioielliere di New York. Una famiglia europea, nel 1970 acquisto il Briolette dell’India e tutt’ora fa parte di una collezione privata.
Per approfondire ulteriormente la tradizione Indiana ti consigliamo di leggere il nostro articolo dedicato alle influenze culturali Indiane sui gioielli artigianali.
Millennium Star
Il Millennium Star fu presentato al mondo, nella Limited Edition Millenium Diamonds collection delle De Beers, tra le mani dell’attrice francese Sophie Marceau, durante una sfarzosissima cerimonia. Il taglio di questa sensazionale diamante grezzo di ben 777 carati fu affidato al team dell’israeliano Nir Livnat. Tutto il processo operativo di taglio durò tre anni. Nacquero oltre al Millennium, da quella pietra grezza altre 2 gemme minori. Durante le operazioni di taglio, la temperatura venne costantemente controllata, per evitare la anche solo minima possibilità di danneggiamento. Fu scelta la forma a goccia con 54 faccette. Livnat disse che la pietra era perfetta, senza alcun minimo difetto nè interno nè esterno. Una gemma dal peso di 203,04 carati, IF, D-color, uno dei più puri al mondo. Per questa serie di ragioni avrebbe magnificamente rappresentato il nuovo millennio! Il diamante grezzo originario fu ritrovato in mezzo a depositi alluvionali, nella Repubblica Democratica del Congo, da un minatore del luogo. Originariamente pesava ben 777 carati allo stato grezzo, un vero gigante tra i diamanti. e acquistata purtroppo nel mezzo di una feroce guerra civile, da un buyer delle De Beears.
Nel novembre del 2000, una banda criminale pianificò un colpo per rubare il diamante durante la sua esposizione al Dome di Londra. Per fortuna la polizia britannica sventò il piano con un’operazione spettacolare, evitando così la perdita di questa gemma inestimabile. Il Millenium Star è considerato uno dei diamanti più iconici al mondo.
Sancy Diamond
Il diamante Sancy è avvolto da misteri e intrighi, famoso per essere passando tra le mani di proprietari illustri che ne hanno definito la storia, La gemma, dopo essere stata posseduta dai re di Francia, passò nelle mani di re Giacomo d’Inghilterra e fu parte dei gioielli della corona britannica per diversi anni. Con la rivoluzione Francese, il diamante fu rubato insieme ad altri gioielli della corona, ricomparendo anni dopo. Originario dell’India, questo diamante di colore giallo pallido, dal taglio a scudo, ha un peso di 55,23 carati. Noto per la sua eccezionale purezza e colore, rappresenta una meraviglia estetica che celebra una fetta di storia.
Il nome “Sancy” deriva da Nicolas de Harlav, un nobile francese che acquistò il diamante nel XVI secolo. Sancy, che aveva forti legami con la corte francese, usò il diamante come garanzia per ottenere prestiti destinati a finanziare le guerre e le operazioni militari di re Enrico IV di Francia. Questa gemma, infatti, non era solo un simbolo di ricchezza, ma veniva anche utilizzata come strumento finanziario in tempi di crisi.
Uno degli episodi più curiosi legati al diamante Sancy riguarda un portabandiera inviato da Sancy per portare la gemma in Inghilterra. Il messaggero fu però assassinato lungo il cammino. Il suo corpo venne ritrovato, e, grazie a un’accurata autopsia, il diamante fu scoperto nello stomaco dell’uomo: aveva ingoiato la gemma per proteggerla dai ladri. Oggi, il Sancy è esposto al Louvre, custodito nella Galleria di Apollo, insieme ad altri famosi diamanti come il Regent e l’Hortensia, entrambi appartenuti alla corona francese.
Diamante Tiffany giallo
Nella storia di Tiffany, il famoso diamante giallo rappresenta il simbolo dell’eccellenza della storica gioielleria. Il colore è un delizioso giallo canarino, dal peso impressionante di 128,54 carati. La gemma grezza, dal peso di 287,42 carati, venne scoperta in Sudafrica nel 1877 nella miniera di Kimberly.
Nel 1878, Charles Lewis Tiffany, fondatore di Tiffany & Co., acquistò il diamante e lo fece tagliare a Parigi. Si face una scelta molto azzardata per quanto riguarda il taglio, scegliendo di non massimizzare il peso, ma la brillantezza: ben 82 faccette, parliamo di 24 in più rispetto ai tagli tradizionali. Il modo in cui questa meravigliosa pietra cattura la luce è unico. Il colore giallo intenso del Tiffany Diamond, noto come “giallo canarino”, è dovuto alla presenza di tracce di azoto nella struttura del diamante. La sua, è una tonalità estremamente rara e particolarmente amata, quello che suscita è un aspetto caldo e solare. Si può considerare il pezzo più prezioso della collezione Tiffany & Co, conferendo alla famosa gioielleria una reputazione mondiale. Numerose sono le esposizioni che lo hanno visto protagonista dell’ammirazione di tutto il mondo. Il diamante giallo di Tiffany è stato indossato da pochissime persone nella sua storia, rendendolo ancora più esclusivo. La prima volta fu nel 1957 quando fu indossato da Mrs. Sheldon Whitehouse durante un ballo a Newport. Nel 1961 il diamante guadagnò ulteriore fama grazie a Audrey Hepburn, durante una sessione fotografica promozionale del film Colazione da Tiffany. Di recente nel 2019, la cantante Lady Gaga indossò il diamante giallo di Tiffany durante la cerimonia degli Oscar, diventando la terza persona nella storia a sfoggiare questa gemma leggendaria. In seguito nel 2021, anche Beyoncè lo indossò in una campagna pubblicitaria, sfoggiando ancora una volta la sua eccezionalità. Per poterlo ammirare puoi volare a New York, presso lo store di Tiffany & Co., sulla Fifth Avenue!
Cullinan
Il Cullinan fu scoperto nel 1905 nella miniera di Premier, in Sudafrica, grazie a Frederick Wells. Questa gemma immensa era incastonata nella parete della miniera. Con un peso di ben 3.106 carati ( 621 grammi), si trovò davanti ad una dimensione senza precedenti. Il nome Cullinan in onore di Sir Thomas Cullinan, proprietario della miniera. Il governo del Transvaal, dopo un lungo periodo di trattative, acquisto il diamante donandolo al re Edoardo VII d’Inghilterra. Quali sono le caratteristiche di questo diamante? Data l’enorme dimensione del Cullinan grezzo, la responsabilità fu affidata alla famosissima compagnia di taglio di diamanti Asscher ad Amsterdam. Ci vollero mesi di studio e sembra che lo stesso Asscher si fosse preparato spiritualmente, prima di effettuare il taglio decisivo! Si ottennero ben 9 grandi pietre principali e circa 100 pietre piccole, di qualità sensazionale. Tra le gemme principali spiccano:
Cullinan I
Conosciuto come il Grande Stella d’Africa. Si tratta di una un diamante a forma di goccia da 530,2 carati, il più grande tagliato dal Cullinan. Oggi, questa gemma è incastonata nello Scettro con la Croce dei gioielli della Corona britannica.
Cullinan II
Denominata Seconda Stella d’Africa, il taglio di questo diamante è a cuscino 317,4 carati, presente nella Corona Imperiale di Stato, viene indossata, di norma, dai monarchi britannici durante le cerimonie ufficiali. Anche le restanti sette gemme principali, tutte di dimensioni notevoli fanno parte dei gioielli personali della famiglia reale britannica.
Il Cullinan è legato strettamente alla storia della monarchia britannica. La sua donazione a Edoardo VII segnò una profonda connessione simbolica tra la Corona britannica e le risorse minerarie dell’Impero, in particolare del Sudafrica. Le due principali gemme derivate dal Cullinan, il Cullinan I e il Cullinan II, sono oggi tra i gioielli più preziosi e ammirati al mondo. Oggi, le gemme principali del Cullinan sono custodite presso la Torre di Londra, visitate da milioni di persone ogni anno.
Il Diamante Orlov
Il diamante Orlov, uno dei più grandi e famosi della corona imperiale russa, è avvolto da un’aura di leggenda e mistero. Questo straordinario diamante indiano pesa circa 189,62 carati ed è conosciuto per la sua forma particolare, che ricorda quella di un uovo, e per il suo taglio a rosa, una caratteristica distintiva dei diamanti dell’epoca.
La storia del diamante Orlov è intricata e affascinante. Si narra che originariamente fosse incastonato come occhio nella statua di un dio in un tempio indiano, prima di essere rubato da un soldato francese convertitosi all’induismo. Successivamente, il diamante passò di mano in mano, fino a quando finì in Europa, dove fu acquistato dal conte Grigorij Orlov. Quest’ultimo, amante e favorito della zarina Caterina la Grande, lo donò alla sovrana nel tentativo di riconquistare il suo favore, dopo che il loro rapporto si era raffreddato.
Caterina, pur non essendo tornata sentimentalmente da Orlov, accettò il dono e fece incastonare il prezioso diamante nello scettro imperiale, dove rimase come simbolo della potenza e della magnificenza della Russia. Da allora, l’Orlov è diventato parte della collezione dei tesori del Cremlino e un emblema del potere zarista.
Oltre al suo valore economico e artistico, il diamante Orlov ha contribuito a rafforzare il legame tra leggenda e realtà, consolidando la sua fama come uno dei più iconici e storicamente significativi gioielli della corona russa.
Oltre al Diamante Orlov cosa possiamo ricordare di celebre nei tesori del Cremlino?
Oltre al celebre diamante Orlov, i tesori del Cremlino di Mosca custodiscono una delle più straordinarie collezioni di gioielli e oggetti storici del mondo. Tra i pezzi più rinomati possiamo ricordare:
- Il diamante Shah: Questo diamante incolore da 88,7 carati ha un’origine antica e misteriosa, proveniente dall’India. Una delle sue peculiarità è la presenza di tre iscrizioni in persiano che ne raccontano parte della storia. Il diamante Shah è legato a eventi storici significativi, tra cui la sua donazione allo zar di Russia come gesto di pace e riconciliazione dopo l’assassinio di un diplomatico russo in Persia nel XIX secolo.
- La corona imperiale di Caterina la Grande: Un capolavoro di oreficeria realizzato nel 1762 per l’incoronazione di Caterina II. Questa maestosa corona è ornata da più di 5.000 diamanti, con un grande spinello rosso da 398,72 carati incastonato sulla sommità. Simbolo del potere e della grandezza dell’impero russo, rappresenta una delle opere più maestose e sontuose dell’epoca.
- Il trono di Ivan il Terribile: Realizzato nel 1551, questo trono di avorio intagliato e decorato con immagini simboliche è uno degli oggetti più antichi dei tesori del Cremlino. Non solo rappresenta il potere assoluto degli zar, ma offre anche una finestra sulla cultura e l’arte della Russia medievale.
- Le uova Fabergé: Le famose uova imperiali Fabergé, commissionate dagli zar di Russia per celebrare la Pasqua, sono un altro fiore all’occhiello della collezione. Queste straordinarie opere d’arte in miniatura sono riccamente decorate con pietre preziose, smalti e metalli nobili, rappresentando il culmine dell’artigianato russo a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
Questi sono solo alcuni esempi dei tesori custoditi al Cremlino, che raccontano una storia fatta di potere, arte e opulenza, riflettendo l’importanza della Russia imperiale e il suo desiderio di immortalare la grandezza attraverso i gioielli e gli oggetti preziosi.
Il Diamante Gran Crisantemo
Il diamante Gran Crisantemo è un raro e affascinante esemplare di diamante fancy brown che pesa 104,15 carati. Scoperto nel 1963 nella miniera di Kimberley, in Sudafrica, si distingue non solo per le sue dimensioni notevoli ma anche per la sua straordinaria tonalità di marrone, che ricorda i caldi colori dell’autunno. Il nome “Gran Crisantemo” è stato ispirato proprio dal fiore del crisantemo, i cui petali tendono ad avere tonalità che variano dal giallo dorato al marrone aranciato, rendendo questo diamante un omaggio alla bellezza della natura.
Originariamente grezzo, il diamante pesava 198,28 carati prima di essere tagliato per esaltarne le qualità uniche. Il taglio, che ha ridotto il diamante alle dimensioni attuali di 104,15 carati, ha cercato di mantenere il più possibile il peso originale senza sacrificare la lucentezza e la simmetria. Il risultato è stato un taglio brillante modificato che esalta le sfumature calde e ricche del diamante.
Il Gran Crisantemo è stato esposto in vari eventi di grande prestigio, inclusa la famosa mostra “Diamonds – Famous, Historic, and Modern” al Smithsonian nel 1965. La sua particolarità sta nella combinazione tra il colore fancy brown, considerato raro e prezioso, e la sua notevole purezza, rendendolo uno dei diamanti più celebri nella sua categoria. Pur non essendo legato a una specifica corona o a una casa reale, il Gran Crisantemo ha conquistato il proprio posto nella storia dei diamanti, non solo per le sue caratteristiche fisiche, ma anche per l’eleganza intrinseca che lo distingue dagli altri esemplari.
Se la storia affascinante del diamante Orlov e degli altri celebri gioielli ti ha incuriosito, ti invitiamo a continuare la tua esplorazione. Scopri di più sulle differenti finiture e texture in oreficeria, per comprendere come i maestri orafi riescano a creare superfici uniche che arricchiscono il design dei gioielli. Se stai pensando di personalizzare un gioiello, non perdere la nostra guida alle chiusure, un elemento fondamentale per garantire sicurezza e stile. Infine, immergiti nelle nuove tendenze della gioielleria contemporanea con il nostro articolo sui nuovi materiali nella creazione di gioielli, per scoprire come la tradizione e l’innovazione si fondono per dare vita a pezzi unici.